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Iniziamo da una consapevolezza: la materia finanziaria non è di facile e immediata comprensione. A tal proposito, esiste una figura di supporto in grado di guidare, informare e farsi carico delle esigenze delle persone: il consulente finanziario.

Il nostro paese, come già detto in un articolo precedente EDUCAZIONE FINANZIARIA: COS’È E PERCHÉ DOVREBBE ESSERE STUDIATA, non spicca per educazione e consapevolezza finanziaria. Molti cittadini italiani sono ancora ignari di quanto un consulente finanziario potrebbe aiutarli in molte azioni della loro vita, semplificandole e rendendole accessibili.

Molti suppongono che per potersi avvalere della collaborazione di un consulente sia necessario – anzitutto – un patrimonio considerevole. In realtà, un consulente finanziario è di supporto in tantissime altre occasioni:

  • Idee di investimento;
  • Gestione del patrimonio;
  • Risparmio;
  • E così via.

Spesso, quando le persone sentono parlare del fantomatico “consulente finanziario” si lasciano spaventare e confondere da una serie di domande:

Chi è?
Di che cosa si occupa?
Quanto costa il suo servizio?
Mi serve davvero?

Perciò, ancor prima di approfondire il discorso, vorrei lasciarti qualche accenno di natura storica sulla sua figura.

Il consulente finanziario è una figura professionale istituita nel 1991, anche se ha radici ben più antiche: probabilmente è un’istituzione voluta da Napoleone che, nel 1808, diede vita alla Borsa di Milano e portò in Italia la figura degli agenti di cambio.

Col passare degli anni e con il cambiamento degli atti e delle leggi siamo giunti alla figura odierna del consulente finanziario: un esperto di finanza e di aspetti giuridici/fiscali.

Insomma: è quella guida che può aiutarti nella gestione sicura delle tue finanze e dei tuoi risparmi.

Ma per aiutarti a capire il suo lavoro… non posso che raccontarti un episodio della mia esperienza personale!

Leggiamo insieme la storia di Carla.

 

Serve davvero un consulente finanziario?

Carla è l’ex moglie di un mio cliente, una dirigente scolastica che non avevo mai incontrato prima di quel giorno. Non sapevo quale fosse il suo aspetto, ne conoscevo solo la voce dato che, qualche giorno prima, mi aveva contattata telefonicamente.

Quando la incontrai sapevo una sola cosa di lei: aveva sempre delegato al suo ex marito la gestione dei suoi risparmi, ignara di chi fosse un consulente finanziario, di che cosa si occupasse e di che cosa avrebbe potuto fare per lei.

Non ti nascondo che quell’appuntamento sarebbe stato molto impegnativo: avevo la sensazione di star tornando indietro nel tempo, a tredici anni prima, a quando iniziai con la mia professione.
Tuttavia, essendo molto caparbia, mi dissi che poteva andare in soli due modi: bene o male.

Se fosse andata bene, Carla avrebbe firmato il contratto e a piccoli passi le avrei insegnato l’ABC della consulenza finanziaria. Sarebbe stata una grande vittoria!

Se, invece, fosse andata male… mi sarei consolata comunque del fatto di aver proposto un po’ di educazione finanziaria a qualcuno che non ne aveva mai sentito parlare.

E andò proprio così: soddisfeci tutte le sue domande, dalle più semplici a quelle più complesse. Mi chiese anche, per esempio, quale fosse la differenza tra una banca e un consulente finanziario.

Carla, oggi, è una mia cliente: ogni volta che ci sentiamo è sempre molto soddisfacente. Quando deve pormi delle domande o ha necessità di chiarimenti e rassicurazioni, trova in me il supporto di cui ha bisogno.

Per me è davvero importante essere riuscita a consapevolizzarla e a piccoli passi stiamo costruendo il suo piccolo progetto finanziario.

La consapevolezza è importante, è il fattore decisionale necessario affinché le persone cambino mindset e si aprano al servizio e al supporto di un consulente finanziario.

Ciò che conta davvero è abituarsi a:

  • Un nuovo modo di vedere le cose e ciò che si possiede;
  • Dover proteggere il proprio patrimonio con tutti gli strumenti che un consulente finanziario può mettere a disposizione.
  • Costruire gradualmente tutto ciò che è possibile realizzare insieme.

Ma… serve davvero un consulente finanziario o Carla è un’eccezione?

Vediamo…

 

Conclusioni

Sono fermamente convinta che la figura del consulente finanziario sia essenziale per qualunque professione e persona. Infatti, nessun altro professionista può accompagnarti nell’educazione finanziaria, nella gestione oculata delle risorse e nel trasformare i tuoi risparmi in investimenti produttivi.

Con il suo operato può garantirti un futuro sicuro e sereno.

Alla luce di tutto ciò, se dovessi ancora chiederti: “Ok, ma come si sceglie un consulente finanziario?”, ecco la risposta più sincera che posso darti…

Scegli un consulente adatto alle tue esigenze, un professionista che ti trasmetta fiducia. Qualcuno che non sia solo apparenza ma soprattutto sostanza: quella che si può captare attraverso la semplicità con cui comunica con te, senza troppi fronzoli o giri di parole.

Un consulente finanziario deve renderti soprattutto consapevole.

Deve essere una persona specializzata in un determinato ambito e non un tuttologo. Deve avere un rapporto distaccato con il denaro anche se abituato a “maneggiarlo” tutti i giorni.

In più, ti serve qualcuno che possa gestire la tua emotività in momenti particolari di mercato. Insomma: una persona centrata ed equilibrata, un professionista sicuro di sé, appassionato e che possa proteggere i tuoi risparmi meglio di una cassaforte!

Questa descrizione, lo confesso, mi ricorda qualcuno: me.

Se vuoi vedere fino a che punto mi riconosco in essa e se vuoi unirti a Carla… contattami!
Trovi tutto qui: https://www.albaconsulenza.it/contatti/

A presto.

Scopri che imprenditore/investitore sei e quanto sei ecosostenibile!
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